Il collare cervicale è uno dei dispositivi più utilizzati in ambito medico, grazie alla sua capacità di combattere numerose patologie: fornisce il giusto supporto alla colonna cervicale e allevia le tensioni a carico di questa particolare zona.
Solitamente si associa il collare alle ernie del disco cervicale, anche definite ernie del collo. Più in generale si tratta di un dispositivo che può essere ampiamente utilizzato per diverse patologie.
Vediamo subito a cosa serve e quali tipologie di collare cervicale esistono in commercio!
Il collare cervicale: a cosa serve e quando si usa?
Per definizione, il collare cervicale è utilizzato come dispositivo di primo soccorso per immobilizzare il rachide cervicale, ovvero la parte cervicale della colonna vertebrale.
Poiché si tratta della zona più delicata della colonna, di norma si prescrive l’utilizzo del collare cervicale anche in forma precauzionale. Così facendo è possibile prevenire lesioni permanenti che possono danneggiare il nervo spinale e portare a situazioni irreparabili.
Il collare serve per prevenire alcuni traumi della colonna vertebrale come:
- Lesioni da flessione, che determinano lo schiacciamento delle vertebre, la distruzione dei legamenti e un allargamento della colonna posteriore;
- Lesioni da estensione, sul piano frontale e laterale, nei casi in cui vengano superati i limiti entro cui la colonna è in grado di estendersi. In questo caso si assiste ad un’interruzione e un allargamento dei legamenti e diversi gradi di schiacciamento degli elementi posteriori;
- Lesioni da rotazione, che si verifica quando la faccetta controlaterale viene dislocata da un eccessiva rotazione delle vertebre.
Come ti abbiamo anticipato, il collare cervicale può essere utilizzato per intervenire su patologie e traumi molto diversi tra loro:
- Ernia cervicale, una sporgenza del disco intervertebrale che va a comprimere le radici nervose collegate a un arto superiore o al midollo spinale.
- Schiacciamento vertebrale, che causa una forte pressione a carico della schiena, dovuto alla riduzione dello spazio che separa le vertebre tra loro.
- Nevralgie cervico-branchiali, solitamente croniche, sono causate dal deterioramento strutturale e all'artrosi del rachide cervicale.
- Colpo di frusta, un trauma che interessa la colonna cervicale che si manifesta in seguito a un brusco movimento del capo.
In base all’intensità del trauma è possibile utilizzare una diversa tipologia di collare.
Tipologie di collare cervicale: rigidi, semirigidi e morbidi
La scelta del collare da utilizzare dipende dalla gravità della lesione riportata. Alcuni modelli stabilizzano il tratto cervicale, altri immobilizzano completamente l’area impedendo la rotazione del collo. In ogni caso la scelta di quale modello utilizzare dipende dal medico specialista. Soprattutto nel caso in cui si rende necessario crearne uno su misura.
Nei casi meno gravi, come ad esempio il torcicollo, si consiglia l’utilizzo di un collare morbido che rende possibile i movimenti e che può essere utilizzato anche durante la notte. Ti suggeriamo il collare cervicale morbido FGP, ideale per artrosi cervicali, cervicalgia e traumi distorsivi del rachide cervicale.
Il collare rigido è invece indicato nel caso di traumi maggiori, come il colpo di frusta. Si tratta di un dispositivo che permette di sorreggere in modo adeguato la testa diminuendo il carico sulla colonna vertebrale. Questo è il collare cervicale rigido Alboland, indicato per le artrosi cervicali, permette di alleggerire il peso a cui è sottoposta la colonna facilitando il processo di guarigione.
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